martedì 24 aprile 2007

Hotel Dusk - Recensione



In Hotel Dusk il gameplay quasi non esiste. Ci sono pochi enigmi e per giunta molto semplici, il tutto sostenuto da una struttura molto lineare. I dialoghi sono lunghi e vi sentirete sempre condotti per mano. Uno schifo? Assolutamente no, i personaggi sono vivi e vi rimarranno nel cuore, lo stile e la direzione artistica sono fuori parametro cosi come l'intelligenza della sceneggiatura e dei dialoghi. Capirete cosi che invece di farci giocare vogliono raccontarci una storia in puro stile noir. Per me è stato amore.
8/10

Takin' names


Hotel Dusk è uno di quei giochi in cui la storia, la dimensione narrativa, ha più importanza del gameplay puro. Hotel Dusk, però, rientra in quella ristrettissima cerchia di giochi dove questa caratteristica si trasforma da difetto a pregio.
Il fatto di dover giocare tenendo il DS come un libro è solo la prima indicazione della direzione in cui Hotel Dusk vi trascinerà. Più che un gioco è un’esperienza di letteratura interattiva.
Per gli amanti della lettura e dei racconti noir. Da giocare a letto, prima di addormentarsi.
7/10

Rorschach


I fumi dell’alcol facevano dondolare la stanza come un traghetto nel mezzo del maelstrom. La luce della candela, fioca, illuminava a tratti i volti dei due uomini seduti al centro della stanza. Hotel Dusk? No, non e’ argomento di cui parlare, non me la sento proprio. Ma ti posso dare un consiglio, amico mio, prima di tornare a dedicarmi a questa bottiglia…non fare domande a risposte che non sei pronto a ricevere.
7/10

Cut_My_Own_Throat

Totale: 22/30

Da gustare con...
Mi pare ovvio. Se non fumate, iniziate ora e smettete a fine gioco. Vi consigliamo di fumare PallMall senza filtro.
E da bere del buon Bourbon invecchiato almeno 12 anni

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