sabato 13 ottobre 2007

Il re Kikibio e Der Huiù

C'era una volta il Re Kikibio, arrivato al trono all'età di quattro anni. Si vociferava che sua madre fosse una valorosa guerriera, sebbene nessuno mai l'avesse vista combattere; sull'identità del padre, purtroppo per noi, non ci fu mai chiarezza. Certamente Kikibio venne fatto re quando era ancora giovane, e presto il suo regno venne attaccato dalle tribù barbare, sicure di poter facilmente sconfiggere un sovrano bambino. Quando tutto sembrava perduto, quando quasi tutti i suoi protettori erano morti, si erse a difesa di Kikibio un ragazzo chiamato Der Huiù: sconfisse i barbari con incantesimi a loro sconosciuti, e dopo aver salvato il re lo fece crescere immediatamente attraverso una pozione, così che nessuno fosse più motivato ad attaccarlo.
Der Huiù divenne il prediletto di Kikibio, il suo fidato compagno e primo consigliere: tanti cercarono di usurparne il posto, ma nessuno pareva in grado di scalfire un simile legame; Kikibio del resto gli doveva la vita. Gli anni passarono, e Der Huiù continuò a costruire armamenti, vestiti, palazzi e gioielli per il suo re. Un giorno Kikibio, mentre camminava nella sua corte, incontrò una bellissima ragazza chiamata Shee, e la sposò la notte stessa. Nel primo anno di matrimonio il ruolo di Der Huiù rimase immutato, e il re era compiaciuto perché mai aveva fatto per lui costruzioni così belle. Trascorsero dei mesi, e Shee diede alla luce un centinaio di bambini, donando tanti eredi, principi e principesse, a suo marito. Der Huiù per celebrare l'evento lavorò due meravigliosi vestiti per Kikibio e consorte, ma quando She gli chiese degli abiti per tutti e cento i loro figli si trovò per la prima volta in difficoltà. L'amico del sovrano non riuscì a soddisfare le richieste della sua regina, che per non posticipare la cerimonia chiese aiuto a un noto sarto del paese, che in pochi minuti le fornì tutto il necessario.
Altro tempo passò, e She un giorno domandò come si sarebbero suddivisi il regno così tanti figli: Kikibio non seppe dare una risposta, e sua moglie gli consigliò di farsi aiutare dal suo amico sarto, Chen, che era anche un abile costruttore di palazzi. Kikibio all'inizio era incerto, pensando di mancare di rispetto a Der Huiù, ma poi si fece convincere, visto che She gli aveva dimostrato che non c'era altra possibilità. Il regno si estese così a dismisura, perché Chen era un lavoratore estremamente celere, capace di erigere palazzi in un batter d'occhio, e di vestire e nutrire in poco tempo tutti i principi e le principesse. In tutto questo trambusto Der Huiù rimase il prediletto del re, continuò a costruirgli gli abiti e i gioielli più belli, ma la città era ormai affidata totalmente a Chen. Il cambiamento non fu repentino, ma quando Der Huiù si rese finalmente conto dell'accaduto scoppiò a piangere come mai gli era successo prima: il suo migliore amico era sempre lì, ma il regno che aveva edificato insieme a lui era ormai una piccola parte dell'impero costruito da Chen. Der Huiù cominciò ad imitare il sarto rivale, ma la sua magia non gli permetteva di essere altrettanto veloce, e mentre provava ad essere più svelto non riusciva nemmeno più a costruire tanto bene come faceva prima: perse così il favore di Kikibio, divenuto ormai un po' grasso e dimentico di chi da piccolo l'aveva salvato. She consigliò al suo re di cacciare dalla corte Der Huiù, che finì così in mezzo al popolo. Mai era stato lì; studiò la plebe, e immediatamente capì come Chen era in grado di costruire tanto celermente: le sue creazioni erano scadenti, al contrario di quelle che faceva per il re, ma a quella gente non importava, perché vestirsi male era meglio che morire dal freddo. Der Huiù adottò la stessa tattica, ma lo fece con tutta l'abilità che solo lui possedeva: in poco tempo imparò a costruire vestiti belli e semplici per il popolo, che così cominciò ad amarlo.
Alla corte di Kikibio intanto era arrivata notizia di un giovane mago che stava cambiando in meglio le abitudini della gente, che ormai lo adorava: più di una volta avevano rifiutato infatti i doni di Chen. Il re non sapeva chi fosse, perché era diventato un infingardo lussurioso totalmente alieno al ragionamento: nelle cucine erano giunti nuovi cuochi, dei lontani cugini di Chen, che preparavano pietanze succulente per l'ingordo re. Fu in quei giorni che Der Huiù arrivò a corte con i suoi sostenitori, sfondando le porte e riprendendosi il ruolo che gli spettava: i seguaci di Chen si dimostrarono incapaci di difendere il sarto, molti passarono dalla parte di Der Huiù, che li perdonò, altri si nascosero nelle cucine, altri ancora evaporarono perché troppo deboli. Der Huiù trovò il suo vecchio amico affondato nel trono imbottito di piume, e lo trascinò nella camera da letto in cui non si recava ormai da anni: lì scoprirono Shee con Chen, e l'ira di Kikibio fu tremenda. Il re si lanciò contro il sarto, che per sfuggire al suo attacco si buttò dalla torre più alta del castello e volò lontano, fin quando scomparve dalla vista. Kikibio voleva uccidere sua moglie, ma Der Huiù gli disse che era stata stregata e ruppe l'incantesimo, ridonando al re la She tanto amata.
La serenità tornò nel castello, e Der Huiù si occupava di tutti, corte e popolo: non cacciò i cuochi, che seppur cugini di Chen facevano del cibo buono e stavano silenziosi nelle cucine. Tuttavia Kikibio non pareva ancora soddisfatto, non sembrava sollevato nemmeno dalla prosperità del suo regno: Der Huiù meditò a lungo sul da farsi, e si chiuse a lavorare per tante ore nel suo laboratorio. Quando uscì portava con sé una pozione simile a quella che tanti fa aveva dato al re bambino, ma era più bella, emanava un profumo migliore e attirava chiunque la odorasse. Der Huiù arrivò al cospetto di Kikibio con una folla dietro di lui, ansiosa di vedere l'effetto della pozione: il mago porse la boccetta al suo sovrano, come aveva fatto tanti anni prima, dando inizio al suo prosperoso regno.


Ringraziamo I_Dawn per averci spedito questa fiaba, che ha deciso di dedicare a Mario Galaxy!
Se volete mandarci i vostri elaborati nintendosi, inviateli qui: mamma.nintendo@gmail.com.

1 commenti:

Cut_My_Own_Throat ha detto...

Ahahah peccato averla postata di Domenica, i Nintendari sono dei ghiri del cazzo e la domenica sono tutti addormentati. Io l'ho apprezzata però. :D